Premio
Totola.
Camploy,
la guerra
della Linea
di Confine
Un copricapo come quello degli imbianchini fatto con le pagine a barchetta di un vecchio giornale è «Il cappello di carta» (nella foto un attore) al centro di una storia qualunque ma dai risvolti pre-ziosi e inaspettati messa in scena stasera alle 21 al Teatro Camploy come sesto ed ultimo appuntamento in concorso del Premio Giorgio Totola.
La messinscena è della compagnia romana Linea di Confine che, con la regia di Roberto Belli, ci racconta una storia di guerra attraverso l'esperienza di chi l'ha fatta ma non voluta. Scritto da Giovanni Clementi, il lavoro entra nel vissuto quotidiano di una famiglia romana che, tra dramma e comicità, si ingegna ad affrontare un'esistenza fatta di rinunce e compromessi, ma anche di slanci e speranze.
L'amore a tutti i costi per la vita mentre attorno aleggia la morte è il motore di questo piccolo gran-de spaccato di storia così come ce la può raccontare nostro nonno o nostro pa-dre, affinché noi la possiamo custodire gelosamente e farne frutto.
Gli attori in scena sono Angelo De Angelis; Massimo Provinciali, Rita Grasso, Marco Caieta, Paola Sammartino, Aurora Mascheretti e Patrizio Pucello.
Michela Pezzani
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