Nel futuro vivremo tutti una vita più lunga, agiata e felice.
I robot e l'intelligenza artificiale ci solleveranno dalle incombenze più faticose, la medicina curerà tutti i nostri malanni fisici e psichici e gli esseri umani godranno appieno del loro tempo e della loro libertà.
Io non credo che questa profezia si avvererà. O perlomeno non per tutti.
Sicuramente ci saranno pochi privilegiati che beneficeranno di tutto il buono che la tecnologia e la scienza sapranno produrre, ma la maggior parte di noi continuerà a barcamenarsi tra precarietà sempre più esasperata, mancanza di prospettive e disumanizzazione dei rapporti.
E’ stato inevitabile quindi, una volta letta la commedia di Marco Avarello, innamorarmene e desiderare di metterla in scena, coinvolgendo in questa avventura Raffaele La Pegna e Simone Mariani, che già avevano lavorato con me in Andy e Norman, a cui si è aggiunta Valeria Romanelli.
Il risultato è una storia inaspettata, divertente, a tratti esilarante, che costringe però ad interrogarsi su un futuro che nessuno dice di volere ma che tutti stiamo contribuendo a costruire.

Roberto Belli